Tzeniut: perchè?

Numerose volte ho sentito questa domanda. Alcune se la chiedono con sdegno, altre con curiosità, ammirazione e perfino compassione. Non c'è dubbio che vivendo in un'epoca in cui il ruolo della donna viene completamente stravolto, ogni tanto calpestato o incompreso, il quesito sia legittimo e anzi, ben venga porsi domande. Il problema è dove si vanno a cercare le risposte, se si vanno a cercare.
Come da titolo mi sto riferendo al fatto che in base alla Halakhàh (di nuovo, senza chumrot - rigorosità) una donna ebrea è tenuta ad adottare un certo tipo di abbigliamento che comprende l'indossare gonne, maniche e scollature (o meglio accollature) di una determinata lunghezza. Per chi non è abituato a vivere in ambienti in cui questo stile è la norma comune, e sarebbe strano comportarsi altrimenti, il senso di estraneità sorge spesso spontaneo. In questo articolo cercheremo Be"H di fare luce su parte di ciò che si nasconde dietro le Halakhot che regolano la Tzeniut femminile in ambito di abbigliamento.
Per prima cosa vorrei premettere che come tutte le Mizvot, compiamo anche questa principalmente perché così HaShem ci ha detto di comportarci. Nonostante ciò, in quanto esseri umani abbiamo la necessità di comprendere meglio almeno parte delle motivazioni, così da riuscire inoltre a legarci più approfonditamente alla Mizvàh ed eseguirla con maggiore fervore e contentezza.
Passiamo al sodo.
Ciò che spesso ci si chiede può essere riassunto nei seguenti 'sottoquesiti':
  • Perchè limitare la libertà femminile di vestirsi come meglio si crede?   
  • Perchè 'mutilare' la bellezza femminile impedendole di essere evidenziata o esaltata da determinati capi di abbigliamento?
  • La donna deve forse 'abbruttirsi' o 'umiliarsi' indossando abiti che le coprono la maggior parte del corpo?
  • Questo stile 'd'altri tempi' non potrebbe forse aggiornarsi al periodo in cui ci troviamo in cui determinati usi e costumi sono la norma largamente accettata?
Sono certa che le domande sono molto più numerose, se ce ne fossero di specifiche siete le benvenute a comunicarcele e faremo Be"H Belì Neder del nostro meglio per rispondere.
Cominciamo intanto con qualche risposta.
Ogni essere umano è composto da varie sfere, che possono essere ricondotte a due principali, quella fisica e quella spirituale. Il corpo è una sorta di 'casa dell'anima' che come tale va rispettato e curato, e la Toràh dedica diverse Mizvot alla questione. Il corpo non è però tutto, è solo in funzione di ciò che contiene, nel nostro caso appunto l'anima. Quando una donna si veste in base alla Halakhàh, sta comunicando un messaggio importantissimo prima a sé stessa e poi alle persone che la circondano. Il messaggio dichiara che lei non è solo un corpo, ma principalmente un'anima che proviene direttamente dai Luoghi più elevati dei Mondi Celesti, da sotto il Trono di HaQadosh Barukh Hù, che le concede questo dono prezioso da custodire e innalzare lungo il difficile cammino che ogni singolo individuo deve affrontare in Questo Mondo. Scoprendosi più di quanto in base alla Halakhàh sia corretto fare, non si sta esprimendo la propria libertà, non ci si sta godendo la vita, ma semplicemente si sta evidenziando come "'iqqar", come punto principale, il proprio corpo, puntando i riflettori su di esso. Riflettendoci è molto triste, perché anziché puntare su ciò che si è, si mostra solo come si appare, limitando sé stesse a un mucchio di carne, pelle e ossa, alla pari di quanto si giudicherebbe, scusate il paragone, una vacca dal macellaio.
Diciamoci la verità, quando ci si trova in presenza di una donna poco vestita, l'attenzione va principalmente su ciò che si vede, anziché focalizzarsi su quella che è la personalità, il carattere, i sentimenti di chi si ha davanti. Nel caso poi ci si fosse talmente abituati a vedere donne poco vestite da non riscontrare più nessun effetto, la situazione non è certo migliore. HaQadosh Barukh Hù ci ha creato in modo da avere delle reazioni di fronte a certe visioni, e nel fatto in sé non c'è qualcosa di male ed è anzi per il bene dell'uomo che sia così. Il problema nasce quando tutto ciò non viene espresso nel contesto adatto, in circostanze in cui questo requisito di cui HaShem ci ha dotato possa effettivamente farci bene.
Detto ciò, il volersi vestire in base alle norme halakhiche non significa certo non dover curare il proprio abbigliamento o la voglia femminile di avere un aspetto piacevole. L'ampia gamma di scelta in ambito moda lascia solo spazio alla fantasia e al proprio buon gusto. Oggi come mai ci si può 'vestire bene' a partire da cifre minime fino ad arrivare a quote vertiginose, tutto dipende appunto dal gusto e dal budget che si vuole investire.
Spesso si sente dire che 'le donne religiose' si vestono male. Può essere che alcune di esse non abbiano un 'senso fashion' così sviluppato, ma vi chiedo, perché le donne non osservanti si vestono tutte bene??
E' ovvio che no.
Il punto qui non è l'essere osservanti o meno, non è comportarsi in base alla Halakhàh o trasgredirla, ma una pura e semplice questione di buon gusto. Con una differenza: quando si vede per strada una persona non osservante, o perfino non ebrea, di cui non apprezziamo le scelte in ambito vestiario, non ci facciamo troppo caso, ce ne sono tante. Quando però si vede una donna osservante con la stessa caratteristica, rimane più impressa nella mente, perché si è meno abituati a vedere persone osservanti. Inoltre, in alcuni circoli possono 'andare di moda' stili considerati poco positivamente da altre classi di persone, ma nulla impone di sottostare a quegli stili, l'importante è rientrare nei canoni di quella che è la Volontà di HaQadosh Barukh Hù.
HaShem ha donato la Toràh al Popolo Ebraico prevedendo e tenendo conto di ciò che sarebbe accaduto in tutti i luoghi in tutte le generazioni. Egli ci ha creati, chi meglio di Lui conosce le nostre debolezze, i nostri desideri, così come i nostri punti forza? Tenendo conto di tutti questi fattori ci dona le Mizvot, fra cui quella di vestirsi in base alle norme della Tzeniut. Se HaShem ci comanda questa Mizvàh, va da sé che siamo in grado di osservarla. Se è difficile, possiamo stare certe che la ricompensa che riceveremo grazie ad essa sarà ancora più elevata.
Concludo con un esempio che ho sentito quasi dieci anni fa da Mrs. Miller, una Rabbanit che insegnava fra l'altro al Machon Gold.
Quando si vuole acquistare un diamante, si entra per prima cosa in un luogo chiuso. Il venditore ce lo mostra, prelevandolo da casseforti con numerosi codici e combinazioni. Più il diamante è prezioso e più è ben custodito, saranno moltiplicate le misure di sicurezza, le stanze da percorrere per arrivare ad esso. Avete mai visto una bancarella di diamanti per strada??
Lo stesso vale per una donna e per una ragazza ebrea. Ogni anima ebraica ha un valore incommensurabile, che può elevarsi a livelli superiori di quelli degli angeli. HaShem lo sa e ci dà le norme della Tzeniut, atte a preservarci, a custodirci, come fossimo i diamanti più preziosi. Come effettivamente siamo. Dobbiamo solo rendercene conto.

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